Edera
Musica di Klaus Veri, Rox Marocchini, Nuccio Cappiello
Testo di Rox Marocchini, Gianvito Ventimiglia
Arrangiamenti: Nuccio Cappiello, Klaus Veri, Rox Marocchini
Uomini stretti dentro strani abiti,
flebili sono nel cuore i loro palpiti,
fragili con preoccupazioni isteriche
nei loro sogni donne magiche, fantastiche…
Nuvole di luce da lampioni umidi,
bambole riflesse dagli asfalti lucidi,
favole ormai dimenticate dai magnifici
che vivono al di là di oceani, onirici…
Invidio il fermo pensiero di eroi
che tolgono il velo che cela gli dei
e sciolgono i nodi che sono avvinti come l’edera!
Svegliami e come un mare calmo abbracciami,
svelami i tuoi segreti dolci e donami
la luce che gli sguardi fa distogliere,
la pace che gli orgogli sa distruggere, gli alibi, l’edera.
Armoniche suonano per dei volti pallidi
di anime che salgono su una nave carica,
non sanno neanche quando salperà, se arriverà o affonderà…
Svegliami e come un mare mosso abbracciami,
svelami i miei segreti amari e uccidimi,
rinascerò su ali di gabbiani
e non avrò bisogno di domani, di ieri, dell’edera.
EDERA – suggestioni
Il testo di Edera elabora l’esistenza di problemi quali l’astrazione dal proprio io e la prevaricazione. La soluzione proiettata nel testo, che ricorda a tratti gli antichi salmi ebraico cristiani, o anche gli scritti del poeta sufi Rumi, è il riconoscimento della propria vicinanza al cielo. La scoperta dei “dolci segreti” passa anche per la dolorosa conoscenza di quelli “amari”, preludio alla “morte” delle nostre afflizioni per la “rinascita” su “ali di gabbiani”. Il brano, con atmosfere classiche/elettroniche, si ispira a ritmi tango-futuristici che ricordano quelle dei Gothan Project o dei Matia Bazar del periodo musicale post moderno. Assonanze anche con Battiato, Alice e i Radio Dervish.